Le fasi della riabilitazione gnatologica neuro mio fasciale e l’esame funzionale dinamico del distretto cranio cervico mandibolare

Tempo di lettura: 5 Minuti

La prima visita gnatologica

Dopo il colloquio e dopo aver visionato gli esami diagnostici che il paziente ha eventualmente  già fatto, si passa alla visita nella quale il punto di partenza sarà l’osservazione: viso, collo,  postura del capo, delle spalle, le eventuali asimmetrie.

Si valutano i denti, le loro forme, il loro numero, il loro allineamento e l’occlusione e la presenza eventuale di malocclusioni, i segni di bruxismo.

Si passa poi alla valutazione dei movimenti mandibolari e delle articolazioni. Ci sono click o rumori articolari? I movimenti mandibolari sono ampi e fluidi o esistono blocchi e impedimenti? La mandibola incontra il cranio in modo corretto o ci sono torsioni e malposizioni . Il palato è stretto?

Poi i muscoli, il dolore alla loro palpazione, la presenza eventuale di trigger points , cioè di quei punti  muscolari che se palpati generano un dolore a distanza.

Si valutano poi la libertà di movimento del tratto cervicale della colonna vertebrale, il movimento dell’Osso Ioide e quello della lingua. Cosa accade quando il paziente deglutisce (deglutizione). La deglutizione mette in movimento il tratto cervicale? Eccetera.

I successivi accertamenti diagnostici.

Vi saranno alcuni esami come la RM, la tac come team e le rx delle ATM  che serviranno a darmi un’idea del danno anatomico presente nelle articolazioni temporo mandibolari.

Oltre alla diagnosi anatomica sarà poi necessario stabilire quale sia il comportamento funzionale effettivo del paziente.

Come abbiamo detto più volte il corpo e anche il distretto cranio cervico mandibolare è in grado di mascherare gli eventuali difetti, adottando dei compensi allo scopo di mantenere la funzione.  Il paziente aprirà e chiuderà la bocca in un apparente normalità, le sue funzioni appariranno più o meno fisiologiche.

Ma dietro all’apertura e la chiusura della bocca, ai movimenti mandibolari a quelli cervicali e linguali c’e uno schema funzionale, un lavoro che avviene dietro le quinte e che devo necessariamente svelare per capire con precisione quale sia la disfunzione.

1-Quale struttura del distretto cranio cervico mandibolare sta comandando la disfunzione, i muscoli, la mandibola, la lingua, o il tratto cervicale della colonna vertebrale?

2-Le protesi del paziente, la forma che è stata data ai denti e alle arcate, l’altezza dei denti  stanno affaticando il sistema cranio cervico mandibolare? Quella bocca si sta dovendo adattare alla occlusione presente?

3-Come devo lavorare su quel distretto, quali sono le disfunzioni che il sistema maschera e come devo correggerle per defaticare il sistema?

E’ possibile ottenere tutte queste informazioni attraverso un sofisticato esame strumentale che analizza le strutture del distretto cranio cervico mandibolare in fase dinamica, cioè mentre funzionano e che prende appunto il nome di esame funzionale dinamico del distretto cranio cervico mandibolare.

Esame funzionale dinamico del distretto cranio cervico mandibolare.

Questo esame caratterizza e contraddistingue approccio gnatologico neuro mio fasciale o neuromuscolare.

Solo questo tipo di gnatologia si avvale di questo esame e questo esame è il supporto strumentale ai percorsi riabilitativi altamente individualizzati che questo tipo di gnatologia ricerca e mette in atto per i suoi pazienti.

Questo è un esame indolore, molto piacevole per il paziente perché gli permette di fare un viaggio dentro se stesso, di capire come funziona ed è un esame diviso in tre parti. Attraverso una Elettromiografia di superficie si verifica quale sia l’attività elettrica dei muscoli, come stanno lavorando, come si stanno sforzando per correggere le eventuali irregolarità strutturali presenti. Chi parte prima? Chi si contrae di più? Chi non risponde allo stimolo perché è stanco.

Attraverso una Chinesiografia Mandibolare, si valutano i movimenti mandibolari. Sulla mandibola viene posizionato un magnete e attraverso un caschetto si leggerà tutta la fluttuazione del campo elettromagnetico generato dalla mandibola in movimento. In questo modo è possibile esaminare i movimenti mandibolari e le posizioni mandibolari con una precisione di pochi decimi di millimetro.

Infine si utilizza una Tens, Elettristimolazione ad Ultra Bassa Frequenza dei nervi cranici Trigemino e Faciale, per svelare con esattezza quali sono le alterazioni della relazione mandibolo cranica e come queste devono essere corrette. In sostanza la Tens rilassa i muscoli e in questo modo è come se sciogliesse gli elastici che contraendosi compensano le irregolarità presenti nel rapporto tra mandibola e cranio permettendo a queste parti di incontrarsi comunque. A questo punto potrò misurare le irregolarità del rapporto mandibolo cranico e saprò esattamente come correggere la posizione della mandibola per permettere ai muscoli e a tutte le strutture della bocca di funzionare senza sforzi.

Inoltre la Tens agisce come strumento di provocazione, facendomi capire se quel distretto cranio cervico mandibolare può giovare di una trasformazione della posizione mandibolare o se invece la mandibola è di supporto al tratto cervicale e quindi modificarne la postura potrebbe portare ad un peggioramento delle condizioni funzionali di questa porzione della colonna vertebrale. Non solo, mi fa anche capire se il paziente è pronto ad accettare un percorso di cura gnatologica o in generale una riabilitazione odontoiatrica o se invece accetterebbe male questo percorso. In tal caso sarà necessario, almeno inizialmente, perseguire altre strade, come la fisioterapia, l’osteopatia o un percorso di sostegno psicologico.

Questa sofisticata tecnica di analisi strumentale consente di modulare in modo raffinato la terapia su quelle che sono le esigenze e le caratteristiche specifiche del paziente. E’ un esame utilizzato solo dalla gnatologia neuromuscolare e dalla gnatologia neuromiofasciale . Differenzia questo approccio gnatologico da tutti gli altri proprio per i suoi percorsi terapeutici altamente individualizzati.

L’utilizzo di queste sofisticate strumentazioni ci consente di intervenire con una precisione di decimi di millimetro ridando al paziente una nuova occlusione, una nuova relazione mandibolo cranica, totalmente cucita sulle sue specifiche esigenze funzionali, una relazione mandibolo cranica nella quale staranno meglio non solo i denti e le articolazioni temporo mandibolari  ma in generale tutto il sistema stomatognatico e persino tutti gli altri distretti corporei che come ormai sappiamo sono influenzati dal funzionamento della bocca.

L’obiettivo da raggiungere è un consolidamento di uno stato di salute generale del paziente.

Il paziente sarà sottoposto a questa valutazione strumentale non solo nella fase iniziale di diagnosi, ma anche durante il percorso di cura; questo ci da ulteriore garanzia di precisione, permettendoci di verificare in ogni step terapeutico la correttezza dell’intervento e lo stato di salute dell’intero distretto cranio cervico mandibolare.

Il concetto di armonia funzionale non riguarda solo la riabilitazione gnatologica. La specializzazione in riabilitazione odontoiatrica neuromiofasciale consente in ogni percorso terapeutico di ricreare uno stato di salute in cui i denti, i muscoli, le articolazioni ed il sistema nervoso funzionano insieme in un equilibrio armonioso.

Utilizzo questa tecnica di diagnosi e monitoraggio delle condizioni generali di salute e funzionamento dell’apparato stomatognatico non solo nella riabilitazione della disfunzione gnatologica, ma in tutti i grandi percorsi riabilitativi odontoiatrici dall’ortodonzia (ortodonzia neuromuscolare o ortodonzia neuromiofasciale), alla protesi, alle riabilitazioni odontoiatriche estetiche.

Il concetto di base è che se i denti non si integrano con il resto delle strutture dell’apparato stomatognatico, l’intera bocca sarà sottoposta ad uno stress da adattamento, dovrà lavorare di più per consentire il mantenimento della funzione. Questo indebolirà ogni sua parte che potrà ammalarsi e la stessa dentatura appena restaurata sarà vulnerabile nel tempo, potrà danneggiarsi, usurarsi, perdere le caratteristiche iniziali.

GNATOLOGIA e RIABILITAZIONE ODONTOIATRICA NEURO MIO FASCIALE - Seconda Parte

Pensi di soffrire di un problema legato alla sfera gnatologica?

La Dott.ssa Paola Miglietta e lequipe dello studio Miglietta sono pronti ad aiutarti e seguirti nella cura e successiva riabilitazione dei problemi legati ai tutti quei disturbi legati all’ambito gnatologico.