L’ acufene, noto anche come “tinnitus” è un disturbo che colpisce milioni di persone nel mondo e consiste nella percezione di un ronzio, di un fischio o di altri tipi di rumore senza che vi sia un reale suono esterno. Questo disturbo può influire profondamente sulla qualità della vita, generando stress, insonnia e difficoltà di concentrazione.
In articoli precedenti abbiamo esplorato che cosa sono gli acufeni, le loro principali cause e chi se ne occupa. Riassumendo brevemente, le dinamiche che portano la comparsa dell’acufene possono essere multiple e variano da paziente a paziente.
All’origine c’è sempre un danno uditivo transitorio o cronico, più o meno diagnosticato, che genera un’alterazione della via neurologica dell’udito, con la comparsa del “suono fantasma”, cioè l’acufene.
La percezione dell’acufene può inoltre essere molto favorita da altri fattori: lo stress e i disturbi della mandibola e del distretto cranio cervico mandibolare, incluso il tratto cervicale della colonna vertebrale.
Lo specialista di riferimento per la diagnosi e la cura dell’acufene è l’Audiologo, al cui fianco lavorano lo Gnatologo e lo Psicoterapeuta per un approccio multidisciplinare del problema.
In questo articolo approfondiremo le terapie disponibili, con un focus sulla Tinnitus Retraining Therapy (TRT) e sull’efficacia della Riabilitazione Gnatologica neuro mio fasciale.
Le terapie per gli acufeni variano in base alla causa sottostante e alla gravità del disturbo.
Tra le opzioni più comuni troviamo:
Farmaci e integratori: Anche se non esiste un farmaco specifico per eliminare gli acufeni, alcuni pazienti possono trarre beneficio da terapie farmacologiche mirate a ridurre l’ansia o migliorare il flusso sanguigno nell’orecchio interno. Integratori con vitamine del gruppo B o magnesio possono supportare la funzione nervosa.
Apparecchi acustici: Utilizzati quando l’acufene è associato a una perdita uditiva, questi dispositivi aiutano a mascherare il rumore percepito.
Sound therapy: Questa tecnica impiega suoni di fondo, come il rumore bianco o il suono della natura, per distrarre il cervello dagli acufeni, rilassandolo.
Terapie psicologiche: Trattamenti come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT) aiutano a gestire la componente emotiva degli acufeni, riducendo ansia e depressione.
Tinnitus Retraining Therapy (TRT): Una combinazione di terapia sonora e counseling psicologico che rappresenta uno dei trattamenti più promettenti.
Riabilitazione gnatologica neuro mio fasciale: Un approccio altamente specialistico e molto efficace per chi soffre di acufeni legati a disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM) e del tratto cervicale della colonna vertebrale.
La Tinnitus Retraining Therapy (TRT) è una delle terapie più riconosciute per il trattamento degli acufeni.
Introdotta dal neurofisiologo P.J.Jastreboff nella sua ricerca “Tinnitus retraining therapy”, più di trent’anni fa, si basa sulle proprietà neuroplastiche del cervello, cioè sulla capacità di trasformarsi e creare nuove connessioni.
Sulla base di questa proprietà la TRT consiste nella combinazione di una terapia sonora e di una terapia psicologica che se associate sono in grado di modificare le aree della corteccia cerebrale che sostengono l’acufene, facendo in modo che il sintomo diminuisca o scompaia definitivamente.
La TRT combina due elementi fondamentali:
– Terapia sonora: Prevede l’uso di piccoli apparecchi acustici, chiamati “generatori di suono”, che dovranno essere indossati costantemente, giorno e notte dal paziente, per alcuni mesi. Questi generatori producono suoni con intensità simile all’acufene, il cui ascolto consente la trasformazione della corteccia uditiva con la riduzione progressiva della percezione dell’acufene e di tutti i fastidi ad esso correlati.
– Counseling personalizzato: Si tratta di un percorso di sostegno psicologico, nel quale un professionista guida il paziente nel comprendere il meccanismo degli acufeni e insegna strategie per affrontarli. Questo passaggio è cruciale per ridurre lo stress e l’ansia associati al disturbo.
La TRT richiede un periodo di trattamento non inferiore ai 12-18 mesi, ma molti pazienti riferiscono miglioramenti significativi già nei primi mesi. È fondamentale essere costanti e seguire le indicazioni del terapeuta.
Questo approccio terapeutico è sicuramente molto valido ma ha come limite la necessità di indossare degli apparecchi acustici, cosa non sempre gradita dai pazienti.
Per tale motivo trova particolare indicazione nei casi in cui l’acufene si accompagna a grave perdita dell’udito.
In questi casi è possibile utilizzare particolari apparecchi acustici detti “COMBI” che consentono contemporaneamente di migliorare l’udito e curare l’acufene.
In alcuni casi, la percezione dell’acufene è dovuta a disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare (ATM) e/o a tensioni muscolari nella zona del collo e della mandibola.
In questi casi si parla di Acufeni Somatosensoriali. Un segno tipico di questi acufeni è la possibilità che il suono percepito cambi in termini di qualità o di intensità muovendo la testa o la mandibola.
In questo tipo di acufeni la terapia elettiva è la riabilitazione gnatologica ed in particolare la Riabilitazione Gnatologica Neuro Mio Fasciale, un approccio sempre più riconosciuto per la sua efficacia.
La Riabilitazione Gnatologica è consigliata in tutti gli acufeni che presentano “modulazione somatosensoriale” cioè che cambiano con i movimenti della testa e del collo e in tutti i pazienti che associano l’acufene a sintomi come:
L’approccio gnatologico neuro mio fasciale si basa su:
Analisi funzionale: Una valutazione accurata dell’occlusione dentale, della postura mandibolare, dello stato muscolare del viso e del collo e del messaggio neurologico che queste strutture inviano alla via uditiva.
Terapia individualizzata: finalizzata a ridurre l’influenza neurologica del distretto cranio cervico mandibolare sull’udito. Tale terapia viene totalmente costruita sulle esigenze cliniche e funzionali del paziente e prevede una verifica e un monitoraggio strumentale degli effetti sul sistema uditivo.
A seconda dei casi può prevedere:
1.Terapie manuali: tecniche di manipolazione muscolare e articolare osteopatia e fisioterapica per rilassare la muscolatura e ripristinare un equilibrio funzionale.
2.Bite personalizzati: dispositivi che aiutano a correggere i problemi di occlusione e a ridurre il carico articolare e muscolare, migliorando il messaggio neurologico che influenza la percezione dell’acufene.
3.Percorsi di riprogrammazione centrale: attraverso la stimolazione linguale eseguita ho con stimolatori specifici o con apparecchi particolari si ottiene un rilassamento del sistema nervoso centrale e la conseguente riduzione della percezione dell’acufene.
Le disfunzioni dell’ATM e le tensioni muscolari possono irritare i nervi e le strutture adiacenti, contribuendo alla percezione degli acufeni.
La durata del percorso di riabilitazione gnatologica a seconda delle problematiche presenti varia dalle 10 settimane ai nove mesi.
Tale percorso risulta essere molto valido. Il successo però è particolarmente legato alla preparazione e alla specializzazione del professionista. Pertanto, non può essere condotto da un dentista o da uno gnatologo non esperto di acufeni.
Inoltre, non tutti gli approcci terapeutici gnatologici sono da ritenersi validi.
Tra tutti la Riabilitazione Gnatologica Neuro Mio Fasciale si è dimostrata essere il percorso clinico elettivo, producendo ottimi risultati.
Un approccio combinato tra Tinnitus Retraining Therapy e Riabilitazione Gnatologica Neuro Mio Fasciale può offrire risultati ottimali, soprattutto in pazienti con cause multifattoriali. Questo approccio consente di agire sia sulla componente percettiva dell’acufene che sulle possibili cause meccaniche, fornendo un trattamento completo e personalizzato.
Gli acufeni rappresentano un disturbo complesso ma affrontabile con le giuste terapie. La Tinnitus Retraining Therapy offre un supporto efficace per abituare il cervello al suono percepito, mentre la Riabilitazione Gnatologica Neuro Mio Fasciale risulta particolarmente utile nei casi legati a disfunzioni mandibolari e cervicali.
La Dott.ssa Paola Miglietta e l’equipe dello studio Miglietta sono pronti ad aiutarti e seguirti nel percorso di cura.