La Dottoressa Paola Miglietta vanta un’esperienza ventennale nel campo della gnatologia neuro mio fasciale.
La Gnatologia, secondo una definizione classica, è una branca dell’odontoiatria che si occupa del funzionamento dei mascellari, in particolare delle articolazioni temporo mandibolari e di tutto ciò che ad essi è connesso.
In realtà questa è una visione parziale del campo di applicazione di questa specializzazione.
La Gnatologia nella sua interpretazione più moderna ed avanzata, si occupa dello studio e della cura di tutte le funzioni della bocca (sistema stomatognatico): la masticazione, la deglutizione, la fonazione, la comunicazione, la funzione posturale. Si interessa, perciò, di tutti gli organi o le strutture che direttamente o indirettamente sono coinvolte in queste funzioni e delle relazioni che legano queste strutture tra loro. Quindi non solo i denti o le articolazioni, ma anche i muscoli, le fasce connettivali, la lingua e tutte le strutture più o meno distanti dalla bocca ma che ad essa risultano collegate, come ad esempio il tratto cervicale della colonna vertebrale.
Nonostante i traguardi raggiunti dalla ricerca scientifica in ambito gnatologico, ancora oggi esistono diverse scuole di pensiero e diversi modi di leggere e approcciare la disfunzione. Questa differenza di opinioni spesso genera confusione, creando disagi per i pazienti che non riescono ad intraprendere un giusto percorso di cura.
Gli studi di neurofisiologia e la formazione in riabilitazione odontoiatrica neuromiofasciale mi hanno portata ad occuparmi della disfunzione gnatologica. Da più di vent’anni mi occupo di gnatologia scegliendo di trattare questi problemi con una visione ampia che tenga conto non solo delle funzioni della bocca e di tutte le strutture in esse coinvolte, ma che si occupi delle correlazioni che la bocca con le sue funzioni ha con il resto del corpo.
Questo approccio si chiama GNATOLOGIA NEURO MIO FASCIALE.
Il punto che la contraddistingue è la ricerca di un’armonia funzionale dell’intero sistema cranio cervico mandibolare. Una situazione di equilibrio e salute nella quale tutte le strutture del distretto lavorano in modo fisiologico, naturale e senza sforzo. Questa dinamica funzionale consente di migliorare i rapporti tra la bocca e il resto delle strutture del corpo ad essa collegate, permettendo al paziente di raggiungere un miglioramento del suo stato di salute generale. Inoltre, il messaggio neurologico prodotto da una bocca che funziona in equilibrio arriva al cervello attraverso il nervo Trigemino, condizionandone in modo positivo il suo funzionamento.
Se la bocca e il sistema cranio cervico mandibolare funzionano bene, le funzioni cognitive del paziente miglioreranno, aumenterà la sua concentrazione, cambierà il suo equilibrio sonno-veglia che gli permetterà di riposare meglio, diventeranno positive anche le sue emozioni così come la sua interpretazione degli eventi e di ciò che lo circonda e di conseguenza la sua strategia di reazione.
La tecnica di riabilitazione gnatologica utilizza un esame attento e sofisticato delle dinamiche funzionali del paziente, ESAME FUNZIONALE DINAMICO DEL DISTRETTO CRANIO CERVICO MANDIBOLARE. Questo esame, affiancato ad altre indagini strumentali, a una visita attenta e ad un lungo colloquio conoscitivo, consente di inquadrare in modo preciso la disfunzione del paziente e di adottare una strategia terapeutica precisa, individualizzata ed efficace. Le tecniche riabilitative variano a seconda della gravità della disfunzione: si passa da un approccio manipolativo osteopatico e fisioterapico all’uso di specifici apparecchi di riabilitazione, fino ad un approccio multidisciplinare dei casi più complessi
In presenza di una predisposizione individuale, esistono condizioni che, sommandosi tra loro, possono affaticare eccessivamente l’apparato stomatognatico (bocca), portando alla perdita dell’equilibrio funzionale e alla comparsa della disfunzione gnatologica.
Le disfunzioni gnatologiche possono derivare da diverse cause: l’assenza di alcuni denti, alterazioni della forma, della posizione e dell’altezza dei denti, la presenza di protesi vecchie ed usurate o incongrue rispetto alle caratteristiche del paziente, erosione, bruxismo, traumi o malformazioni delle ossa mascellari.
I sintomi di una disfunzione gnatologica variano a seconda della gravità del quadro. Nelle disfunzioni iniziali i sintomi riguarderanno per lo più la bocca: dolore muscolare, articolare, dentale, rumore e/o limitazione nei movimenti mandibolari, difficoltà masticatoria.
Con l’aggravarsi del quadro potranno comparire sintomi diversi, apparentemente non ricollegabili alla bocca: cervicalgie, dolore e ovattamento auricolare, acufene, instabilità posturale, affaticamento della vista, insonnia, difficoltà di concentrazione, instabilità emotiva, ansia, panico, depressione.
Anche l’approccio terapeutico varierà a seconda dello stato della disfunzione. Dopo una diagnosi iniziale clinica e strumentale il paziente potrà essere riabilitato attraverso l’uso di simulatori occlusali (bite) o specifici apparecchi; spesso questa terapia sarà affiancata da un percorso fisioterapico e/o osteopatico. I casi più gravi prevederanno percorsi più lunghi e coinvolgeranno più specialisti.
Le disfunzioni temporo mandibolari (DTM), conosciute anche come disturbi temporo mandibolari, è un termine generico che descrive un gruppo di condizioni che colpiscono l’articolazione temporo mandibolare (ATM) e i muscoli masticatori. L’ATM è l’articolazione che collega la mandibola al cranio e permette i movimenti di apertura e chiusura della bocca, nonché la masticazione e la fonazione.
Il bruxismo è una parafunzione che si manifesta con il digrignamento (sfregamento) o il serramento (contrazione) involontario dei denti. Può verificarsi durante il sonno (bruxismo notturno) o durante la veglia (bruxismo diurno).
Le disfunzioni cranio cervico mandibolari (DCCM) sono un gruppo di condizioni che colpiscono l’articolazione temporo mandibolare (ATM), i muscoli masticatori, il cranio e la colonna cervicale. Le DCCM possono causare una varietà di sintomi, tra cui dolore, mal di testa, vertigini e difficoltà di masticazione.
Branca della gnatologia dedicata a migliorare le condizioni fisiche dell’atleta.
Il funzionamento del sistema masticatorio, infatti, può influenzare a più livelli la qualità della prestazione atletica.
Il ruolo dello gnatologo sportivo è quello di verificare il funzionamento del sistema masticatorio, di intervenire per migliorarne l’equilibrio funzionale, permettendo in questo modo il potenziamento della forza e del gesto atletico, la riduzione degli infortuni e l’aumento della concentrazione.